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Debutto “in pista” per il Moser Rosé 2011, Pinot Nero in purezza dalle colline di Trento
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Debutto “in pista” per il Moser Rosé 2011, Pinot Nero in purezza dalle colline di Trento

Era il 1984 quando Francesco Moser a Città del Messico stabilì il record dell’ora su pista e lo stesso anno produsse il suo primo Metodo Classico battezzandolo Moser 51,151. Un nome facile da ricordare, basta pensare ai chilometri percorsi in quella magica ora messicana.

30 anni dopo, più o meno, Carlo, Francesca, Ignazio e Matteo – terza generazione di vignaioli Moser – presentano con la vendemmia 2011 Moser Rosé, il loro primo Trentodoc millesimato. Da tempo era nell’aria il desiderio di confrontarsi con un vino importante quanto a struttura, personalità, durevolezza nel tempo. Un progetto ambizioso che Francesco Moser è stato ben felice sia stato portato avanti dai figli e dal nipote enologo visto che più di una volta ha affermato “è più facile correre in bicicletta che fare il vino”.

A convincere i “ragazzi” Moser che era arrivato il momento è stata una vendemmia di grande soddisfazione come la 2011 che ha regalato uve perfette, provenienti da antichi filari di Pinot Nero, con circa 30 anni di vita alle spalle. Vecchie vigne che costellano il grande vigneto di Maso Villa Warth, impiantate su terreni calcarei dall’ottima esposizione a sud/est, che danno uve di struttura e di grande equilibrio. Grazie a loro è stato possibile dar vita al Moser Rosé 2011, un vino prodotto in piccolissima tiratura, 3,000 bottiglie per la prima vendemmia, che si distingue per freschezza, sapidità e persistenza.

 

0 0 1841 12 Novembre, 2015 Flash News, Vino 12 Novembre, 2015

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